lunedì, agosto 28, 2006

Padani in Sardegna

Sono iniziate da Cagliari (località Castello) le trasmissioni sui
93.700 MHz Fm di Radio Padania Libera. La copertura è garantita
per parte della provincia ed hinterland. Anche se la trasmissione
avviene a debole potenza rispetto alle altre emittenti presenti
nella postazioni, pare che questa mossa non sia stata gradita da
numerose emittenti, tra cui Radio Internazionale presente
sui 93.900. (fonte lista FMDX Italy)

domenica, agosto 20, 2006

La voce del Sahara di nuovo in onde corte


E' stato segnalato su diverse liste, come PlayDx e BclNews (dxer Luca Botto Fiora) o BDXC (Dave Kenny): su 7460 kHz è tornata Radio Nacional Saharaui, da Tindouf, Algeria. Qui a Milano, ieri domenica 20, alle 19 UTC arrivava molto bene in arabo.

La stazione è la voce della nazione Saharaui che si batte per l'indipendenza del Sahara ex spagnolo. Al momento del ritiro di Madrid infatti il Marocco invase il territorio negando alla popolazione locale il diritto di scegliere liberamente il proprio futuro politico.

In passato era possibile ascoltarla anche in spagnolo. Il sito riporta come orario dalle 23 alle 0000 UTC. Ma stasera ha continuato la programmazione in arabo. Emette pure in onde medie sui 1550 kHz e su Internet in diretta

sabato, agosto 19, 2006

SW Radio Africa, Zimbabwe e democrazia

A Ferragosto, passeggiando nel parco vicino casa con i Degen 1103 ho ascoltato SW Radio Africa:

4880 kHz 1745-1802 UTC 15/8/2006
SW Radio Africa, via Meyerton Sud Africa
talks, music, news at 1800, in English, good signal

Si tratta di una radio non ufficiale messa in piedi da oppositori politici del governo delle Zimbabwe. Il relay, in Sud Africa, non è registrato per evitare noie diplomatiche con lo Zimbabwe.

Per chi fosse interessato il sito della radio è www.swradioafrica.com

Sulla lista Radiorama il dxer Fiorenzo ha segnalato un articolo trovato su Peace reporter:

Londra, sobborghi nord.
Una piccola emittente, un gruppo di giornalisti e un telefono che squilla
incessantemente. E' SW Radio Africa, l'unico organo d'informazione
indipendente dello Zimbabwe, dove la libertà di espressione è una delle
tante vittime del governo del Presidente Robert Mugabe e dello Zanu-Pf, il
suo partito. Dopo la chiusura a tempo indeterminato dello Zimbabwe
Independent, l'ultimo quotidiano libero del Paese dell'Africa meridionale, è
la radio londinese la voce degli zimbabweani che chiedono pace, libertà e
giustizia. Notizie di cronaca, politica locale e internazionale, dibattiti e
interviste si alternano a spazi dedicati alla cultura e alla musica, secondo
un palinsesto radiofonico proibito a qualsiasi organo d'informazione
nazionale.

"Questa radio ha cominciato a trasmettere nel 2001 a Harare", racconta la
coraggiosa fondatrice Gerry Jackson. "Dopo solo sei giorni, però, il governo
l'ha fatta chiudere e ci siamo trasferiti in Inghilterra per poter
continuare a trasmettere liberamente". "Pur non avendo mai ricevuto minacce
dirette - spiega la Jackson - sappiamo di due nostri radioascoltatori in
Zimbabwe che sono stati arrestati e picchiati dalla polizia, perché intenti
a sintonizzarsi sulla nostra frequenza". Nulla possono Mugabe e i suoi
contro i megaHertz clandestini che lasciano la capitale britannica per
raggiungere, tutti i giorni dalle 18.00 alle 21.00 ora locale, gli
apparecchi di Harare, Bulawayo e dei villaggi persi tra i platani. Dietro ai
microfoni di SW Radio Africa ci sono alcune voci note alle radio nazionali
dello stato africano: oltre a Gerry Jackson ci sono Mandisa Mundawarara,
John Matinde, Georgina Goodwin, Tererai Karimakwenda, Violet Gonda e Richard
Allfrey.
Qualcuno li ha definiti i "magnifici sette", l'unico gruppo di giornalisti e
deejay ai quali è dato raccontare la verità senza restrizioni. Chi vuole
parlare, riportare, denunciare, esporre un problema o lanciare un appello ha
a disposizione due numeri di telefono, uno a Harare e uno a Londra, dotati
di segreteria telefonica. Un addetto richiama la persona interessata e
registra la testimonianza. E per coloro che hanno accesso a internet c'è un
link denso di notizie e aggiornamenti, oltre a una chat che lascia spazio ad
ogni tipo di dibattito.

"Per ora andiamo avanti grazie agli aiuti di alcune organizzazioni
non-governative" - continua sorridendo la Jackson - ma i problemi finanziari
non finiscono mai. Tuttavia continueremo a trasmettere e a raccontare a
tutti quelli che ci seguono il vero Zimbabwe".