venerdì, ottobre 22, 2010

DRM+ La sperimentazione a Torino


La sperimentazione del DRM+ a Torino è andata bene. Il convegno poi ha fatto il punto sulle emissioni in DRM+ in VHF.

In questo caso si è usata la frequenza di 55.8 MHz, VHF banda I, con una decina di w erp irradiati con una antenna ground plane da Torino Torre Bert. Un'auto attrezzata ha portato i partecipanti a fare un tour cittadino per mostrare come il segnale veniva ricevuto.

E' arrivato anche il primo rapporto di ascolto, firmato dal DXer torinese Paolo Romani che ha utilizzato l'uscita IF del suo AOR AR5000, inviando il segnale al Perseus e utilizzando i software Ratemonkey e Sodira v0.85

Ecco tre foto della giornata torinese on field. Il tipo che vedete alla guida dell'auto sperimentale è Claudio Re, ingegnere capo di Radio Maria World Family. Le immagini sono state gentilmente concesse dal DXer Angelo Brunero, che ha partecipato all'evento.





giovedì, ottobre 21, 2010

Svizzera addio

Il 3 dicembre, alle 2359, ora locale svizzera si spegnerà definitivamente il TX di Sottens - Option Musique su 765 KHz in onde medie.

Nel sito di Andrea Stumpf sarà disponibile l'ultimo "respiro" del trasmettitore, come già fatto per Monteceneri 558 KHz e Beromünster 531 KHz, anche loro andati in pensione.

Leggi il comunicato ufficiale

da Andrea Stumpf via PlayDx

martedì, ottobre 19, 2010

Radio 10 Gold again on MW: 828 kHz


Dalla lista del British DX Club:

Dutch oldies station Radio 10 Gold has returned to mediumwave as of 1625 UTC
today. The transmitter on 828 kHz had been carrying an alternative service of Arrow Classic Rock. The station, owned by RTL since the start of this year, has used several mediumwave frequencies in the past, most recently 1008 kHz, but has been broadcasting on cable, internet, satellite and digitenne only for
the past three years. Despite that, it has maintained a market share of around 2.5 percent. (BDXC, Alan Pennington via Media Network)

lunedì, ottobre 18, 2010

Parte la sperimentazione del DRM+

DRM+
Radio Maria inizia il primo test di trasmissione in Italia

nell'area di Torino sulle bande I e II VHF

Associazione Radio Maria, World Family of Radio Maria e Fondazione Formare hanno congiuntamente promosso un pool tecnico di esperti al fine di realizzare, per la prima volta sul territorio nazionale, test di trasmissione in DRM+.

Il DRM+ è parte del sistema di trasmissione DRM (Digital Radio Mondiale) che utilizza frequenze comprese in uno spettro tra 0.1 MHz e 174 MHz. Questa innovativa tecnologia permetterà di offrire una qualità migliore del segnale unitamente ad una trasmissione contemporanea di tipo analogico e digitale, con caratteristiche di propagazione che si prestano a soddisfare le molteplici esigenze delle emittenti in relazione al rispettivo bacino d’utenza.

I membri del pool assicureranno la disponibilità di risorse tecnologiche e conoscenze professionali tali da consentire lo svolgimento dei test, per la durata di un anno, nell'area metropolitana di Torino in virtù di una licenza rilasciata dal Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento
per le Comunicazioni.

La sperimentazione avverrà congiuntamente in Banda I ed in Banda II (FM) in modalità combinata, tramite le strutture allestite assieme al CSP innovazione nelle ICT

Obiettivo primario è la verifica dei parametri di affidabilità, qualità e polifunzionalità d’uso del sistema DRM+, con possibili applicazioni anche in aree internazionali ove già opera il network World Family of Radio Maria, presente in 53 Paesi nei cinque continenti (www.radiomaria.org).

La frequenza in Banda I è 55.8 Mhz dal trasmettitore Torino Torre Bert

Un simposio dedicato a tale sperimentazione si terrà nei giorni 19-20-21 ottobre 2010, con visite guidate alle postazioni radio e analisi della copertura del segnale. La giornata centrale di mercoledì 20 ottobre sarà caratterizzata da interventi e relazioni dei responsabili dei soggetti promotori all’Hotel Victoria a Torino (via Nino Costa 4, sito web: http://www.hotelvictoria-torino.com/). E’ prevista, solo in tale data, la partecipazione degli
addetti ai lavori e rappresentanti della stampa che si saranno accreditati entro il 15 ottobre.

Per contatti: ingegner Claudio Re reclaudio-(at)-alma.it

lunedì, ottobre 04, 2010

Radio 3 ha compiuto 60 anni

Il 1° ottobre Radio 3 ha compiuto 60 anni. Giornaleradio Info gli ha dedicato un articolo che mi pare interessante: clicca per leggere (Segnalato sul gruppo Radiorama)

La radio del futuro: digitale e da vedere


Media che cambiano

Il 2011 dovrebbe essere l'anno della svolta in Italia. Dovrebbero decollare le emissioni in digitale Dab+ e Dmb

La radio digitale ci riprova. Dopo il fallimento del primo tentativo, quello del Dab negli anni 90, gli operatori tentano ora di calare l’asso vincente. Con nuove tecnologie: Dab+ e Dmb (Digital multimedia broadcasting). Quella che si propone è una radio per certi aspetti molto diversa da quella tradizionale.

Una radio da «sfogliare», come dicono i suoi sostenitori. Che viaggia anche su Internet, per ascoltare emittenti dall’altra parte del mondo o per scaricare i podcast dei programmi preferiti già andati in onda. E che comunica senza fili con il pc di casa per farci ascoltare la musica preferita. Una radio anche «a colori», con schermi «touchscreeen»: li tocchi con un dito e si mettono in azione. Altro che le vecchie radio Geloso a valvole, o il transistor con cui il babbo seguiva il calcio minuto per minuto.

In teoria tutto bello, ma la partita presenta diversi punti critici. Il primo è l’avvio effettivo di un altro digitale, quello televisivo terrestre. Da tempo si attende l’abbandono della vecchia tv analogica per passare al nuovo sistema. Quando ciò avverrà, col fatidico "switch off" (spegnimento dei vecchi trasmettitori), le frequenze VHF, comprese tra i 174 e i 240 MHz, la banda III, si libereranno e saranno occupate dalle nuove radio, che affiancheranno quelle tradizionali in Fm.

Però per la tv ci sono dei problemi tecnici. Là dove le onde televisive emesse da trasmettitori diversi si incontrano, se non sono esattamente sincronizzate mandano in tilt la ricezione. Visione "spezzettata" e innalzamento della pressione dello spettatore, sono le conseguenze. Gli ingegneri stanno studiando la questione, insieme ad altre. Ma i mesi passano e gli operatori della radiofonia che aspettano il loro turno sono sempre più furibondi. L’altro problema sono gli apparecchi radio.

Inutile trasmettere programmi mirabolanti, se nei negozi non si trovano i ricevitori capaci di tradurli in suoni per le nostre orecchie. È già successo con il sistema Dab (digital audio broadcast) e Drm (digital radio mondiale). Per risolvere l’inghippo l’Ard (Associazione per la radiodiffusione digitale) ha pensato di cercare aiuto nel Regno Unito. I britannici sono i più avanzati al mondo nel settore. E qui hanno trovato udienza alla Pure, azienda leader nel digitale. La Pure ha accettato di predisporre nove dei propri modelli radio per il mercato italiano, che arriveranno in autunno. Una radio di questo genere potrà ricevere sia in Fm che in digitale e, nei modelli superiori, potrà collegarsi senza fili al computer o a Internet.

Inoltre si sta lavorando sul fronte delle autoradio: l’obiettivo è avere ricevitori che a seconda delle zone possano "inseguire" l’emittente preferita sia in Fm che sul digitale. E in digitale raccogliere informazioni sul meteo e sul traffico, magari da trasferire al navigatore perché le elabori.

In attesa che la tv si trasferisca e che arrivino le "radioline" l’Agcom, l’Agenzia per le telecomunicazioni ha predisposto un regolamento per l’accesso alle nuove frequenze. E si continua con le trasmissioni sperimentali limitate in poche aree del Paese. Due vedono la collaborazione tra Rai Way e Aeranti-Corallo (che associa le emittenti locali radio e tv) e sono in corso a Bologna e Venezia. Vi partecipano la Rai e 19 radio locali in Emilia e 17 in Veneto. A Roma invece Rai Way collabora con le grandi emittenti nazionali.

Quali i vantaggi della radio digitale? Audio di qualità (come quello di un compact disc), interattività, più servizi, più contenuti anche multimediali. Inoltre ci si augura che possano essere sintonizzate anche radio diverse, o con programmi diversi, dalle Fm, per evitare un doppione, di cui nessuno sente la necessità. Resta un’incognita: in questa fase di crisi quanti privati sono disposti a investire in nuove tecnologie al di fuori delle aree più ricche? Il rischio è che si riproponga un’Italia a due velocità. Anche nell’etere.

Informazioni per l'acquisto

Questa è la patria di Guglielmo Marconi, l’inventore della radio, ma la maggior parte degli italiani non conosce nemmeno la differenza tra onde medie, onde corte e modulazione di frequenza. Come parlare loro di radio digitale? E, soprattutto, come fare capire a chi compra una radio che cosa compra? Il problema se lo sono posto gli aderenti all’Ard (Associazione per la radiofonia digitale). Hanno così pensato a una certificazione che dovrà accompagnare le radio che saranno esposte nei negozi.
La certificazione spiegherà al consumatore che l’oggetto che sta acquistando ha una qualità minima garantita, che potrà ricevere tutti i programmi disponibili in digitale per quel tipo di ricevitore, che quella radio potrà essere usata anche in tutta Europa in quanto funzionerà bene anche negli altri Paesi.
La certificazione Ard (Associazione per la radiofonia digitale) prevede tre classi. Classe A (bollino bianco): la radio solo da ascoltare. Riceve solo audio digitale nei formati Dab, Dab+, Dmb audio. Classe B (bollino azzurro): la radio da guardare. Oltre a ricevere l’audio aggiunge altre funzioni come la guida elettronica ai programmi da leggere, la funzione "slide show" ovvero ricezione di immagini e altre funzioni sempre visuali. Classe C (bollino verde): la radio «da sfogliare». È la radio interattiva, che si preannuncia ricca anche di funzioni gestibili dall’utente e che dovrebbe segnare l’inizio di una nuova epoca per la radio, dopo quelle delle valvole e del transistor. Vedremo. E ascolteremo, s’intende.

di Giampiero Bernardini, su Avvenire 29 settembre 2010

sabato, ottobre 02, 2010

Atene 9.84 FM la radio del Comune


La capitale greca vanta il più riuscito
esempio europeo di emittente
gestita dal Comune

In una vecchia fabbrica del gas sulla via del Pireo ecco gli studi di una stazione che nel 1987 inaugurò nel Paese la stagione delle radio libere.
E oggi fornisce ancora un’informazione preziosa


Due reti, una in greco, l’altra in 15 lingue (e mezz’ora ogni giorno anche in italiano). La radio municipale di Atene è la maggiore d’Europa di proprietà di un’amministrazione comunale, ed è riuscita a sopravvivere nonostante la crisi che ha colpito la Grecia. Certo, in questi giorni ha subìto la chiusura del suo canale internazionale in FM, per ragioni politiche (ad Atene ci sono le elezioni amministrative) più che per una querelle sulle frequenze, occupate dalla stazione plurilingue sin dalle Olimpiadi del 2004. Ma – se per il momento le trasmissioni internazionali devono proseguire solo via Internet – il canale in lingua greca Athina 9.84 (sic!) ha conservato la sua storica FM (on air su 98.3 MHz n.d.r.). D’altra parte la stazione rappresenta una rilevante fonte di informazione per una città che contiene quasi la metà della popolazione di tutto il Paese.

Nel centro culturale Technopolis di Gazi – la vecchia fabbrica del gas sulla via del Pireo, a due passi dal Ceramico, uno dei luoghi archeologici più significativi della città – la radio occupa la struttura in ferro di un vecchio gasometro. Così gli studi e gli uffici dell’emittente risentono di un tipico andamento circolare che lascia spazio, al centro, a un grande auditorium, luogo di numerose manifestazioni cui la radio collabora. Vi si trova anche una collezione storica sulla radiofonia in Grecia dove si apprende che i primi ascoltatori – in mancanza di una stazione nazionale, fondata solo nel 1938 – seguivano i programmi dall’Italia.

È un primo un segno di un legame col nostro Paese che non è mai mancato nel mondo della radio greca. Numerosi sono per questo i programmi di conversazione, di commento sulla vita cittadina e dell’intero Paese che fanno di Athina 98,4 un’emittente soprattutto parlata. Tenere la radio accesa, sentirla, anche ad Atene fa parte della vita quotidiana; tanto che lo scrittore Petros Markaris ha potuto annotare che nella capitale ellenica «ti potrà capitare di vedere qualsiasi cosa. Di sicuro, però, non ti capiterà mai un taxi con la radio spenta».

La radio comunale si accese nel 1987, quando il Comune inaugurò di fatto l’era delle emittenti libere in Grecia. Prima, più che di radio libere, si doveva parlare di radio pirata; un fenomeno tutt’altro che finito in Grecia. La fondazione dell’emittente – oggi affidata a una società a partecipazione comunale – fu iniziativa del sindaco Milziade Evert nei due anni del suo mandato; l’idea era fornire al Comune un mezzo di comunicazione indipendente dalla radio di Stato. «I mezzi di informazione pubblici – spiega il direttore attuale Yannis Politis –, sostenuti con i soldi dei contribuenti, devono offrire un servizio alla società, che i media privati, a causa della concorrenza imposta dal mercato, non riescono facilmente a produrre».

Politicamente l’iniziativa ebbe un forte impatto, considerando gli equilibri della Grecia dell’epoca. Ma la radio provocò pure un’apertura verso la radiofonia locale in FM (anche commerciale) che rende oggi il panorama radiofonico greco molto simile a quello italiano, tranne per questo aspetto: la radio comunale. In Italia, infatti, il decreto legislativo 177/2005 impedisce agli enti pubblici di essere titolari di concessioni radiotelevisive. La radio comunale di Atene, ponendosi in pratica in una via di mezzo tra la radiofonia pubblica nazionale e quella privata, ha in più creato un formato che ha consentito nuove proposte: nel 2004, alla vigilia delle Olimpiadi, una nuova rete Athens International Radio avviava programmi multilingue dedicati a turisti e residenti stranieri e ai tanti greci che conoscono una lingua straniera.

Atene diventa la sola metropoli del mondo a possedere una stazione radio che diffonde in 14 lingue: arabo, albanese, romeno, polacco, russo, tagalog, bulgaro, cinese... Lingue dell’immigrazione più recente e dei Paesi più vicini attraverso le quali accentuare il valore universale delle idee che da Atene si sono diffuse sin dall’antichità. Ora il silenzio imposto alla frequenza in FM è un segno delle difficoltà del momento. Proteste si sono levate da molte parti e anche l’ambasciatore italiano ha espresso l’auspicio di un superamento dei problemi burocratici all’origine dell’improvvisa chiusura.

Certo è che proseguire su internet non basta. L’FM è insostituibile nella mente dei greci: durante la dittatura militare (1967-1974) le radio internazionali svolsero infatti un ruolo rilevante nell’informazione; Bbc e Deutsche Welle trovarono un vasto pubblico e ancora oggi le edizioni greche dei loro notiziari vengono ritrasmessi con successo da numerose stazioni locali grazie alla familiarità acquisita presso gli ascoltatori. Oriana Fallaci nel suo "Un Uomo" ricorda invece il tentativo di Alessandro Panagulis di «ottenere dalla radio italiana lo spazio necessario a trasmettere un programma bisettimanale che venisse captato in Grecia». Rimase un sogno.

di Luigi Cobisi - sulle pagine di Agorà, Avvenire 26 settembre 2010

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Multilinguismo - L’Attica parla italiano

Gli italiani che vivono nell’Attica sono circa 10.000 – dice Tassos Mavris, curatore del programma italiano – ma 150.000 greci si sono laureati in Italia e mezzo milione hanno frequentato almeno per un anno l’Università da voi». Il programma italiano di Athina 104,4 si articola in una trasmissione d’attualità di 30 minuti (alle 15,30 da lunedì a venerdì) con un settimanale di un’ora la domenica alle 20. Il programma, ripreso anche dalla Rete Mondiale Virtuale di Italradio (un sistema che propone su internet trasmissioni internazionali nella nostra lingua), si unisce ai palinsesti in italiano di altre zone dell’area: Albania, Serbia, Romania, Turchia. (L.Cob.)